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Charles Darwin, padre dell'evoluzionismo moderno, sintetizzò che in natura non è la più forte delle specie a sopravvivere, né la più intelligente, ma quella che meglio delle altre si adatta al cambiamento.

Fin dall'eternità la mutevolezza degli scenari e la variabilità delle condizioni hanno provocato, attraverso lo scorrere del tempo, un processo ciclico di ascesa e caduta degli elementi predominanti, sostituiti a loro volta da nuove forze in grado di adattarsi ad un universo in convulsa evoluzione.
Un postulato, questo, che ha trovato applicazione non solo nel mondo naturale ma anche e soprattutto se riferito alle attività umane, basti pensare a quante mansioni sono progressivamente scomparse o hanno ridimensionato il proprio ruolo a seguito dell'evoluzione della tecnologia o della rimodulazione dei criteri lavorativi.

Oggi un processo di questo tipo è osservabile proprio nel settore della pianificazione patrimoniale ed investe figure professionali come il promotore o l'agente, incaricati dalle istituzione di cui fanno parte di promuovere nel mercato i beni ed i servizi finanziari sviluppati. A lungo questi professionisti hanno goduto degli indiscussi vantaggi del ruolo, in virtù soprattutto dell'autorevolezza della delega e di una crescente propensione del mercato per gli investimenti finanziari unita al contempo ad una insufficiente capacità critica sull'effettiva validità degli strumenti.

La crescente presa di coscienza, da parte degli investitori, di un pericolo insito nel conflitto fra le logiche di budget della rete e la tutela degli interessi dei clienti, emersa soprattutto a seguito di una serie di scandali la cui risonanza riverbera tuttora le sue conseguenze, ha gradualmente minato la fiducia del mercato nel ruolo del promotore, che ha visto ridursi non solo l'ascendente sugli investitori ma anche le provvigioni riconosciute, cannibalizzate dalle strutture per far fronte al progressivo ridursi dei margini.

Così il promotore, costretto a tentare una difficile conciliazione tra il mantenimento degli obiettivi aziendali ed un corretto rapporto con la clientela, si trova nella difficile posizione dell'anello debole della catena, sempre meno considerato come un consulente in grado di generare valore aggiunto bensì un semplice venditore di prodotti e servizi finanziari, sofisticati ed accattivanti nel nome, standardizzati e sibillini nella sostanza.

Ma il futuro suggerisce un sentiero diverso, come risulta già evidente in altri settori parimenti attraversati da dinamiche che attestano una crescente istanza di servizi personalizzati ed evoluti. Quindi meno spazio a prodotti preconfezionati a favore di un supporto consulenziale tailor-made, modulabile e non legato a fattori contingenti, che tuteli gli interessi dell'investitore negli anni.

Questo processo, lungi dall'aprire nuove prospettive, rischia di rendere in futuro il promotore una specie a rischio di estinzione per l'impossibilità di sopperire alle richieste di un mercato sempre più informato ed in grado di discernere tra le diverse opportunità.

La natura racconta che solo chi saprà adattarsi al mutamento potrà sopravvivere e prosperare.

Noi di A.M.U. INVESTMENTS S.I.M. S.p.A. abbiamo scelto la strada della consulenza patrimoniale e con noi il nostro partner. Un tempo promotore o private banker, agente assicurativo o financial planner ha scelto di intraprendere un percorso alternativo, in grado di produrre valore per sé e per il proprio cliente, nel rispetto dei reciproci ruoli e senza ingerenze, soprattutto riacquistando la rispettabilità del proprio ruolo, spesso messa in dubbio per colpe altrui.

Per questo abbiamo creato un network di professionisti che credono con forza al valore della consulenza indipendente. A loro mettiamo a disposizione la nostra competenza ed i migliori supporti per enfatizzarne i risultati. Lasciamo che il nostro partner possa concentrarsi solo sulla gestione e l'arricchimento della relazione con il cliente, delegando le incombenze che sottraggono risorse preziose.

I nostri partners non hanno avuto bisogno di essere convinti: ci siamo incontrati sulla medesima via maestra.